Sposi si diventa. Racconto di una scelta.

Sposi si diventa.

Infatti il percorso dal punto base: “ci sposeremo, un giorno, ma non so quando” –> al “ci sposeremo, presto!” –> al “siamo sposi, finalmente” può essere più arduo di quanto possa sembrare inizialmente. E no, non implica una cicogna in arrivo.

Per meglio comprendere lo stato d’animo con cui un giovane ragazzo – cristiano a modo suo – si pone nei confronti dell’istituto del matrimonio, può essere simpatico raccontare un episodio di vita vissuta.

“Entrai in Chiesa e feci chiamare il mio padre confessore. Arrivò e iniziò subito la confessione. Parlando arrivammo a parlare della mia fidanzata, dei suoi dubbi di fede ma sopratutto della sua voglia di riavvicinarsi al Signore. Fu così che il sacerdote mi chiese: “ma da quanto tempo state insieme?” “Ehm. Allora, Padre. Quasi un anno”. “Come dice S. Alfonso Maria de Liguori, sono sufficienti sei mesi di fidanzamento per potersi sposare”. Risposiehm, si ma Padre, io non lavoro ancora, lei nemmeno, non so….non ne abbiamo mai parlato…..ci sono così tante cose da fare/da pensare/da dire, dobbiamo essere sicuri di quello che stiamo facendo…non è una decisione che possiamo prendere a cuor leggero…insomma, Padre, è presto…”. Al che il Padre tacque. Io pensavo in cuor mio di aver scampato il “tifonepericolo”.

Tuttavia sono sicuro che tanto pregò perché potessimo diventare due Cristiani di nome e di fatto. In quel momento il tifone KOM (per cui si rinvia al post di cui sotto) era ancora lontano. Qualcuno ne iniziava a parlare, ma nulla più.

All’improvviso, ci trovammo zuppi: eravamo orfani di quei sacerdoti che ci avevano guidato nel cammino. Cammino…avevamo fatto solo 3 miseri passettini. Seguimmo quell’indirizzo e finimmo così, senza sapere veramente cosa fosse, senza volerlo consapevolmente, abbracciati al Vangelo letto alla luce della TRADIZIONE.

« Nei primi trent’anni della vita della Chiesa, non vi fu che la Tradizione, ovvero la testimonianza e l’insegnamento degli apostoli. La Tradizione cattolica non è altro che l’insegnamento di Gesù tramandato agli Apostoli e da loro ritrasmesso di generazione in generazione »
(Roberto de Mattei, Apologia della Tradizione)

Il tempo trascorreva, l’uragano KOM continuava a mietere altre vittime. Vedevamo sotto i nostri occhi piantine sradicate dagli effetti del lontano KOM. Fuor di metafora, mentre alcuni cambiavano fazione sputando sul piatto sul quale fino al giorno prima avevano mangiato, altri si perdevano letteralmente. In particolare una signora che, mossa da fede mista a coraggio, intraprendeva Il Cammino per cresimarsi a 60 anni suonati, vedendosi portar via il sacerdote che si era preso cura della sua anima fino a quel momento, scosse i sandali e si allontanò. Chissà che fine ha fatto.

Eppure, in tutto questo macello, ringraziando Dio, le due piantine crescevano e cammin facendo…sono diventate una cosa sola: si sono sposate.

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Come già accennato, siamo due ragazzi piantine under 30, studenti (laureandi) lontani dalle famiglie di origine, senza una fortuna in banca, senza un lavoro all’orizzonte nell’immediato.

Trovandoci nel bel mezzo di tutte quelle difficoltà in Chiesa, ci siamo lentamente allontanati da tutto il resto per avvicinarci sempre più l’un l’altro. Ed è così che abbiamo iniziato a pregare insieme anche fuori dalla chiesa, trovando non poche difficoltà per incontrarsi con i tempi e con i rispettivi impegni da studenti.

Arrivò allora l’illuminazione – ragionamento-base“: dal momento che siamo dei “fuori sede” e comunque dobbiamo pagare un affitto per stare in case con altri studenti, economicamente parlando… tanto vale condividere un appartamento. Al che, iniziò lo “studio di fattibilità”. Dapprima quella economica. Trovare un appartamento con due camere da letto, per poter (continuare a) vivere “come fratello e sorella” (ordunque, in castità) anche nello stesso appartamento, era più costoso della somma degli affitti che pagavamo di già e/o in zone non proprio “tranquille” della città. Dal punto di vista Cristiano, ricevemmo risposte univoche: “il cammino di Dio è un vero cammino: non pensi a muovere la gamba, ma un passo segue all’altro, naturalmente. La vostra vocazione è matrimoniale. Cosa aspettate?”.

Convinti da un punto di vista cristiano, anche da un punto di vista “casa” (un appartamento con una stanza costa meno di uno con due stanze), rimaneva la battaglia con il nostro “io mondano”.

Invero, come proseguivamo nel nostro disegno matrimoniale, iniziavano i problemi. Sembrava quasi che il mondo avesse iniziato a schierarsi in due fazioni in cui tertium non datur. Da un lato chi, alla notizia dell’idea delle nozze, diventava una pasqua e iniziava a riempirci di baci ed abbracci. Dall’altro lato chi, alla notizie delle nostre intenzioni, ci scaricava addosso un camion di preoccupazioni mondane. Per onestà intellettuale bisogna precisare di come ci fosse un terzo genere di persone, più “indecise sul cosa dire cosa fare”, ma….si riconducevano all’una o all’altra categoria non appena ascoltate le nostre motivazioni.

– “ah che bello andate a convivere?”sposi-8
– “ehm veramente no, ci vogliamo sposare
– “ma come sposare? ma siete matti? andate a convivere…il matrimonio poi…dopo il lavoro…dopo….per la festa…ci vuole una festa bella…FESTA….poi per la chiesa ci vuole la prenotazione di minimo un anno, l’organizzazione, le cose, aggeggi…..CONVIVENZA!”
– “ehm, noi crediamo nel matrimonio, nel poter fare una cosa sobria anche in poco tempo e sopratutto cosa ben più imp..”
-“C O N V I V E N Z AAAA quale lettera non hai capito? ti devo fare lo SPELLINGGGGG???”
-“EHM COFF COFF dicevamo… per la Chiesa e per la nostra Fede è invece importante sposarci perché….

-> al che venivamo normalmente interrotti e la conversazione poteva seguire con le seguenti varianti

  • variante a. il Cristiano moderno papalista -> “Ah, si bello bello. Ma credo che anche Papa Francesco sia d’accordo con me. In fondo basta che c’è amore…..poi vi sposate con calma….la parola d’ordine è amore…no? ho letto su Repubblica che dirà sì alle convivenze con il Sinodo di ottobre”.
  • variante b. l’ateo interessato(?) -> “Ah, si bello bello. Ma credo che anche Papa Francesco sia d’accordo con me. In fondo basta che c’è amore…..poi vi sposate con calma….la parola d’ordine è amore…no? ho letto su Repubblica che dirà sì alle convivenze con il Sinodo di ottobre”.
  • variante c. il cristiano post-moderno -> “Bigotto. Vuoi far mettere anche il Burqa a tua moglie? Falla finita dai…”
  • variante d. il contemporaneo-> “la convivenza è importante perché così puoi fare un periodo di “stage” prematrimoniale no? così fai la prova…se lei è capace in cucina, se la puoi sopportare…così alla peggio prendi e te ne vai no? senza impegno…capisci il bello è questo…senza impegno”….
  • variante e. il preoccupato -> “sisi bello bello…la fede. Anche io ce l’avevo…poi l’ho persa (Dove? alla stazione Termini? n.d.)…sai quando si cresce e si capiscono le cose….Ma insomma, i soldi? chi vi mantiene? come fate? e la FESTA? e i soldi? no aspetta, e i soldi? ma hai vinto al superenalotto? E LA CASA????”
  • variante f. l’anticlericale con un occhio alla scienza -> “stiamo parlando di QUELLA chiesa che c’ha i preti pedofili? in cui regnano le croci d’oro di cui una sarebbe sufficiente per sfamare l’AFFFRICA? o di quella chiesa in cui Dio ti odia se ti masturbi? cioè che cosa da inquisizione spagnola….lo sanno tutti che è naturale masturbarsi…lo dicono tutti i recenti studi….anche su FOCUS…”
  • variante g. l’affiliato del Nemico -> “no aspetta. Sei Cristiano? non pensavo. – pausa imbarazzata – Sai, mi fa strano doverti dire queste cose, però il mio IO interiore mi spinge a dirtelo. Sai il Crocifisso mi è sempre sembrato una cosa macabra. Se è l’amore e la pace il messaggio centrale del cristianesimo perché non ci mettiamo un bell’angioletto invece del Crocifisso? MI TURBA. E poi l’ostia, il corpo di Cristo….ma ti rendi conto che è una cosa macabra?”
  • variante h. il politico ma sei di CL come FORMIGONI?”
  • variante i il superficiale-banale: “sisi…bravi..ok. MA LEI é INCINTA, VERO?”
  • variante l l’onnisciente razionale: “basta che in viaggio di nozze non andate in Africa perché si sa che le donne hanno come desiderio nascosto un BALOTELLI di turno….non ti devo spiegare perché, vero?”
  • variante m il parrocchiano di Don Gallo: “io non credo nel matrimonio. Non ho mica bisogno di un pezzo di carta per dire a qualcuno che lo Amo. E poi che cosa maschilista sessista…..e se io fossi bisex?”

Davanti a tanto delirio, cosa si poteva rispondere? L’unica cosa da rispondere era ed è: “ma sì…hai ragione, avrò preso un’insolazione io….scherzavo sul matrimonio….era una burla!!!…hai proprio ragione, scusami devo andare a compare i pomodori e il tonno, sennò stasera che mangio?”

Abbiamo provato a rispondere, anche a parenti, il perché del nostro passo cristiano, ma credo che ci siamo trovati in tutti i casi in presenza di ipotesi di “sordità acuta momentanea” ovvero di “è entrato da un orecchio ed è uscito dall’altro”.

Abbiamo risposto, alle volte a parole, altre volte come “riserva mentale”: “Beh, il matrimonio non è un’aberrazione, quello lo è il concubinato o come si chiama oggi, la convivenza. Il matrimonio è innanzi tutto un istituto naturale che è stato “sacramentalizzato” dalla Santa Madre Chiesa perché si possa costruire un albero santo da cui far nascere tanti santi frutti: i figli. Il matrimonio deve essere la conseguenza “automatica”, prescindendo da considerazioni di altro tipo, per due Cristiani cattolici che si professino tali, che condividono la fede e che vogliono affrontare insieme un percorso di vita, nella gioia e nel dolore. Il Sacramento del Matrimonio richiede la volontà di mettere in discussione il proprio IO, i propri vizi, le proprie ossessioni, le proprie manie: è una palestra continua, necessaria perché il fine ultimo è appunto creare una Santa Famiglia stabile ed indissolubile sul modello di quella di Nazaret. Non vogliamo fare i bigotti, non neghiamo di aver peccato nel passato, ma è appunto necessario quando si comprende di aver sbagliato, raddrizzare il timone della barca….non spetta a noi fare catechismo…per quello c’è Don Leonardo Maria Pompei….”

Sposarsi oggi è difficile, ma non tanto per la fase burocratica organizzativa. Sposarsi oggi è difficile non tanto per i costi che ci sono e che lievitano a vista d’occhio. Decidere di sposarsi e portare avanti la propria idea è ancora più difficile perché parenti, amici, conoscenti, datori di lavoro non capiscono né possono né vogliono capire (quando sono lontani da Dio).

Eppure, proprio a causa e grazie a tutte quelle persone che – in sintesi – non erano contente quanto e come noi, abbiamo deciso di sposarci. Grazie a loro il nostro cammino di fede ha subito un’accelerazione, un vero e proprio strappo. E così ci siamo sposati, organizzando un matrimonio continuando a portare avanti i nostri impegni in poco più di tre mesi, trovando una piccola casina in affitto.

Ogni giorno che incontravamo una persona dubbiosa, venivamo rafforzati nelle nostre convinzioni matrimoniali: eravamo stati preparati alle difficoltà ed avevamo scelto di vivere la nostra vita insieme in Cristo e in Maria.

GRAZIE KOM. GRAZIE A VOI TUTTI. (in quanto strumenti di Dio)

Siano lodati Gesù, Giuseppe e Maria. I nostri occhi sono spesso così miopi….. Signore, libera i nostri occhi dalle cose vane, facci vivere secondo la Tua via.

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