Sono tempi difficili, eppure…..

Sono tempi difficili questi in cui viviamo, in cui Nostro Signore ha deciso di farci vivere.

Sono tempi di Sinodi, tempi di letture dei 10 comandamenti, tempi di lotte di potere, tempi di voglia di Comunione per i divorziati risposati, tempi di fobie e di congetture d’ogni tipo….

A tal riguardo, il Don che ci ha sposato ci ha detto: “non corriamo a svegliare Nostro Signore che è con noi sulla barca: non dorme, anzi vigila e ci guarda mentre ci affanniamo in modo spesso ridicolo”.

Al Don avevamo infatti chiesto: ma che cosa bisogna dire, fare in questo momento? Cosa bisogna pensare quando ci sono, ad esempio:

1. i vescovi australiani che dicono: “il celibato può provocare pedofilia”; fonte

2. sacerdoti “di strada”, pagati dai contribuenti (il programma “a sua immagine” va in onda sulla Rai, e quindi sono pagati dai nostri soldi con il canone. “A sua Immagine”, il Vangelo spiegato dai preti di strada. Da Don Luigi Ciotti a a Don Vinicio Albanesi”) che diffondono le loro idee eretiche sulla Chiesa e sulla dottrina. Un esempio illustre e famoso: Don Rigoldi: Confessione?Dio non s’incazza se un giovane si masturba.

Eppure il nostro Don, che non è un sacerdote delle periferie, anzi del Centro, ha ragione: siamo dei Cristiani Cattolici Romani e in questa società che si sta protestanFeatured imagetizzando dall’interno, in cui perfino i sacerdoti non credono più nella Santa Messa come sacrificio incruento di Nostro Signore che si ripete continuamente in ogni altare per la nostra salvezza, in cui piuttosto credono che quella di Nostro Signore sia solo una presenza simbolica, siamo chiamati ancora una volta ma più di ieri dai segni dei tempi*, alla Santificazione.

In questa società, SEMPRE PIù MARCIA oggi, siamo chiamati ad avere il coraggio di scuotere i sandali e ad abbandonare persone, passioni, financo il lavoro che non possono che essere pericolose per il nostro cammino verso la santificazione (dovere d’ogni Cristiano). Dobbiamo allontanarci senza dover serbare alcun rancore nel nostro cuore, anzi: smettiamola di cercare il dialogo, di cercare di convincerli a parole e iniziamo a pregare seriamente per la loro (e nostra) vera, profonda e perpetua conversione.

Diceva (dobbiamo trovare il passo) Don Divo Barsotti: “scrivi su un foglio quello che ti allontana da Dio, poi sputaci sopra”.

Dobbiamo fare davvero così:

Dobbiamo avere il coraggio di dichiararci Cristiani, di lottare per quello in cui crediamo: e se non è prudente farlo a voce alta, allora lo faremo silenziosamente, portando avanti ad esempio l’idea di un boicottaggio di quei produttori di cibo, merce ecc che portano avanti idee massoniche, sodomite e gomorrite. Cfr Barilla e Tom Ford .

Che Nostro Signore ci aiuti ad avvicinare altri Cristiani, come quei gruppi di coraggiosi che portano avanti l’idea della scuola paterna: necessità ineliminabile per una corretta educazione dei propri figli in questo mondo in cui insegnano pratiche omosessuali ai bambini alle elementari.

Concludiamo questo sfogo dopo aver letto ed ascoltato tante bestialità, tra cui: “perché non far predicare Benigni in chiesa?”, con una preghiera per i sacerdoti che è stata composta da Santa Faustina Kowalska:

 “Mio Gesù, ti prego per tutta la Chiesa, concedile l’amore e la luce del Tuo Spirito, da’ vigore alle parole dei sacerdoti, in modo che i cuori induriti si inteneriscano e ritornino a Te, Signore.

Signore, dacci santi sacerdoti; Tu stesso conservali nella santità. O Divino e Sommo Sacerdote, la potenza della Tua Misericordia li accompagni ovunque e li difenda dalle insidie e dai lacci del diavolo, che tende continuamente alle anime dei sacerdoti.

La potenza della Tua Misericordia, o Signore, spezzi ed annienti tutto ciò che può oscurare la santità dei sacerdoti, poiché Tu puoi tutto.”

(Diario §1052)

*solo Dio può sapere se questi tempi difficili sono davvero gli Ultimi tempi. Dobbiamo solo dire: Signore allontana da noi la tentazione del millenarismo.

Sposi si diventa. Racconto di una scelta.

Sposi si diventa.

Infatti il percorso dal punto base: “ci sposeremo, un giorno, ma non so quando” –> al “ci sposeremo, presto!” –> al “siamo sposi, finalmente” può essere più arduo di quanto possa sembrare inizialmente. E no, non implica una cicogna in arrivo.

Per meglio comprendere lo stato d’animo con cui un giovane ragazzo – cristiano a modo suo – si pone nei confronti dell’istituto del matrimonio, può essere simpatico raccontare un episodio di vita vissuta.

“Entrai in Chiesa e feci chiamare il mio padre confessore. Arrivò e iniziò subito la confessione. Parlando arrivammo a parlare della mia fidanzata, dei suoi dubbi di fede ma sopratutto della sua voglia di riavvicinarsi al Signore. Fu così che il sacerdote mi chiese: “ma da quanto tempo state insieme?” “Ehm. Allora, Padre. Quasi un anno”. “Come dice S. Alfonso Maria de Liguori, sono sufficienti sei mesi di fidanzamento per potersi sposare”. Risposiehm, si ma Padre, io non lavoro ancora, lei nemmeno, non so….non ne abbiamo mai parlato…..ci sono così tante cose da fare/da pensare/da dire, dobbiamo essere sicuri di quello che stiamo facendo…non è una decisione che possiamo prendere a cuor leggero…insomma, Padre, è presto…”. Al che il Padre tacque. Io pensavo in cuor mio di aver scampato il “tifonepericolo”.

Tuttavia sono sicuro che tanto pregò perché potessimo diventare due Cristiani di nome e di fatto. In quel momento il tifone KOM (per cui si rinvia al post di cui sotto) era ancora lontano. Qualcuno ne iniziava a parlare, ma nulla più.

All’improvviso, ci trovammo zuppi: eravamo orfani di quei sacerdoti che ci avevano guidato nel cammino. Cammino…avevamo fatto solo 3 miseri passettini. Seguimmo quell’indirizzo e finimmo così, senza sapere veramente cosa fosse, senza volerlo consapevolmente, abbracciati al Vangelo letto alla luce della TRADIZIONE.

« Nei primi trent’anni della vita della Chiesa, non vi fu che la Tradizione, ovvero la testimonianza e l’insegnamento degli apostoli. La Tradizione cattolica non è altro che l’insegnamento di Gesù tramandato agli Apostoli e da loro ritrasmesso di generazione in generazione »
(Roberto de Mattei, Apologia della Tradizione)

Il tempo trascorreva, l’uragano KOM continuava a mietere altre vittime. Vedevamo sotto i nostri occhi piantine sradicate dagli effetti del lontano KOM. Fuor di metafora, mentre alcuni cambiavano fazione sputando sul piatto sul quale fino al giorno prima avevano mangiato, altri si perdevano letteralmente. In particolare una signora che, mossa da fede mista a coraggio, intraprendeva Il Cammino per cresimarsi a 60 anni suonati, vedendosi portar via il sacerdote che si era preso cura della sua anima fino a quel momento, scosse i sandali e si allontanò. Chissà che fine ha fatto.

Eppure, in tutto questo macello, ringraziando Dio, le due piantine crescevano e cammin facendo…sono diventate una cosa sola: si sono sposate.

_______________________________________________________________________

Come già accennato, siamo due ragazzi piantine under 30, studenti (laureandi) lontani dalle famiglie di origine, senza una fortuna in banca, senza un lavoro all’orizzonte nell’immediato.

Trovandoci nel bel mezzo di tutte quelle difficoltà in Chiesa, ci siamo lentamente allontanati da tutto il resto per avvicinarci sempre più l’un l’altro. Ed è così che abbiamo iniziato a pregare insieme anche fuori dalla chiesa, trovando non poche difficoltà per incontrarsi con i tempi e con i rispettivi impegni da studenti.

Arrivò allora l’illuminazione – ragionamento-base“: dal momento che siamo dei “fuori sede” e comunque dobbiamo pagare un affitto per stare in case con altri studenti, economicamente parlando… tanto vale condividere un appartamento. Al che, iniziò lo “studio di fattibilità”. Dapprima quella economica. Trovare un appartamento con due camere da letto, per poter (continuare a) vivere “come fratello e sorella” (ordunque, in castità) anche nello stesso appartamento, era più costoso della somma degli affitti che pagavamo di già e/o in zone non proprio “tranquille” della città. Dal punto di vista Cristiano, ricevemmo risposte univoche: “il cammino di Dio è un vero cammino: non pensi a muovere la gamba, ma un passo segue all’altro, naturalmente. La vostra vocazione è matrimoniale. Cosa aspettate?”.

Convinti da un punto di vista cristiano, anche da un punto di vista “casa” (un appartamento con una stanza costa meno di uno con due stanze), rimaneva la battaglia con il nostro “io mondano”.

Invero, come proseguivamo nel nostro disegno matrimoniale, iniziavano i problemi. Sembrava quasi che il mondo avesse iniziato a schierarsi in due fazioni in cui tertium non datur. Da un lato chi, alla notizia dell’idea delle nozze, diventava una pasqua e iniziava a riempirci di baci ed abbracci. Dall’altro lato chi, alla notizie delle nostre intenzioni, ci scaricava addosso un camion di preoccupazioni mondane. Per onestà intellettuale bisogna precisare di come ci fosse un terzo genere di persone, più “indecise sul cosa dire cosa fare”, ma….si riconducevano all’una o all’altra categoria non appena ascoltate le nostre motivazioni.

– “ah che bello andate a convivere?”sposi-8
– “ehm veramente no, ci vogliamo sposare
– “ma come sposare? ma siete matti? andate a convivere…il matrimonio poi…dopo il lavoro…dopo….per la festa…ci vuole una festa bella…FESTA….poi per la chiesa ci vuole la prenotazione di minimo un anno, l’organizzazione, le cose, aggeggi…..CONVIVENZA!”
– “ehm, noi crediamo nel matrimonio, nel poter fare una cosa sobria anche in poco tempo e sopratutto cosa ben più imp..”
-“C O N V I V E N Z AAAA quale lettera non hai capito? ti devo fare lo SPELLINGGGGG???”
-“EHM COFF COFF dicevamo… per la Chiesa e per la nostra Fede è invece importante sposarci perché….

-> al che venivamo normalmente interrotti e la conversazione poteva seguire con le seguenti varianti

  • variante a. il Cristiano moderno papalista -> “Ah, si bello bello. Ma credo che anche Papa Francesco sia d’accordo con me. In fondo basta che c’è amore…..poi vi sposate con calma….la parola d’ordine è amore…no? ho letto su Repubblica che dirà sì alle convivenze con il Sinodo di ottobre”.
  • variante b. l’ateo interessato(?) -> “Ah, si bello bello. Ma credo che anche Papa Francesco sia d’accordo con me. In fondo basta che c’è amore…..poi vi sposate con calma….la parola d’ordine è amore…no? ho letto su Repubblica che dirà sì alle convivenze con il Sinodo di ottobre”.
  • variante c. il cristiano post-moderno -> “Bigotto. Vuoi far mettere anche il Burqa a tua moglie? Falla finita dai…”
  • variante d. il contemporaneo-> “la convivenza è importante perché così puoi fare un periodo di “stage” prematrimoniale no? così fai la prova…se lei è capace in cucina, se la puoi sopportare…così alla peggio prendi e te ne vai no? senza impegno…capisci il bello è questo…senza impegno”….
  • variante e. il preoccupato -> “sisi bello bello…la fede. Anche io ce l’avevo…poi l’ho persa (Dove? alla stazione Termini? n.d.)…sai quando si cresce e si capiscono le cose….Ma insomma, i soldi? chi vi mantiene? come fate? e la FESTA? e i soldi? no aspetta, e i soldi? ma hai vinto al superenalotto? E LA CASA????”
  • variante f. l’anticlericale con un occhio alla scienza -> “stiamo parlando di QUELLA chiesa che c’ha i preti pedofili? in cui regnano le croci d’oro di cui una sarebbe sufficiente per sfamare l’AFFFRICA? o di quella chiesa in cui Dio ti odia se ti masturbi? cioè che cosa da inquisizione spagnola….lo sanno tutti che è naturale masturbarsi…lo dicono tutti i recenti studi….anche su FOCUS…”
  • variante g. l’affiliato del Nemico -> “no aspetta. Sei Cristiano? non pensavo. – pausa imbarazzata – Sai, mi fa strano doverti dire queste cose, però il mio IO interiore mi spinge a dirtelo. Sai il Crocifisso mi è sempre sembrato una cosa macabra. Se è l’amore e la pace il messaggio centrale del cristianesimo perché non ci mettiamo un bell’angioletto invece del Crocifisso? MI TURBA. E poi l’ostia, il corpo di Cristo….ma ti rendi conto che è una cosa macabra?”
  • variante h. il politico ma sei di CL come FORMIGONI?”
  • variante i il superficiale-banale: “sisi…bravi..ok. MA LEI é INCINTA, VERO?”
  • variante l l’onnisciente razionale: “basta che in viaggio di nozze non andate in Africa perché si sa che le donne hanno come desiderio nascosto un BALOTELLI di turno….non ti devo spiegare perché, vero?”
  • variante m il parrocchiano di Don Gallo: “io non credo nel matrimonio. Non ho mica bisogno di un pezzo di carta per dire a qualcuno che lo Amo. E poi che cosa maschilista sessista…..e se io fossi bisex?”

Davanti a tanto delirio, cosa si poteva rispondere? L’unica cosa da rispondere era ed è: “ma sì…hai ragione, avrò preso un’insolazione io….scherzavo sul matrimonio….era una burla!!!…hai proprio ragione, scusami devo andare a compare i pomodori e il tonno, sennò stasera che mangio?”

Abbiamo provato a rispondere, anche a parenti, il perché del nostro passo cristiano, ma credo che ci siamo trovati in tutti i casi in presenza di ipotesi di “sordità acuta momentanea” ovvero di “è entrato da un orecchio ed è uscito dall’altro”.

Abbiamo risposto, alle volte a parole, altre volte come “riserva mentale”: “Beh, il matrimonio non è un’aberrazione, quello lo è il concubinato o come si chiama oggi, la convivenza. Il matrimonio è innanzi tutto un istituto naturale che è stato “sacramentalizzato” dalla Santa Madre Chiesa perché si possa costruire un albero santo da cui far nascere tanti santi frutti: i figli. Il matrimonio deve essere la conseguenza “automatica”, prescindendo da considerazioni di altro tipo, per due Cristiani cattolici che si professino tali, che condividono la fede e che vogliono affrontare insieme un percorso di vita, nella gioia e nel dolore. Il Sacramento del Matrimonio richiede la volontà di mettere in discussione il proprio IO, i propri vizi, le proprie ossessioni, le proprie manie: è una palestra continua, necessaria perché il fine ultimo è appunto creare una Santa Famiglia stabile ed indissolubile sul modello di quella di Nazaret. Non vogliamo fare i bigotti, non neghiamo di aver peccato nel passato, ma è appunto necessario quando si comprende di aver sbagliato, raddrizzare il timone della barca….non spetta a noi fare catechismo…per quello c’è Don Leonardo Maria Pompei….”

Sposarsi oggi è difficile, ma non tanto per la fase burocratica organizzativa. Sposarsi oggi è difficile non tanto per i costi che ci sono e che lievitano a vista d’occhio. Decidere di sposarsi e portare avanti la propria idea è ancora più difficile perché parenti, amici, conoscenti, datori di lavoro non capiscono né possono né vogliono capire (quando sono lontani da Dio).

Eppure, proprio a causa e grazie a tutte quelle persone che – in sintesi – non erano contente quanto e come noi, abbiamo deciso di sposarci. Grazie a loro il nostro cammino di fede ha subito un’accelerazione, un vero e proprio strappo. E così ci siamo sposati, organizzando un matrimonio continuando a portare avanti i nostri impegni in poco più di tre mesi, trovando una piccola casina in affitto.

Ogni giorno che incontravamo una persona dubbiosa, venivamo rafforzati nelle nostre convinzioni matrimoniali: eravamo stati preparati alle difficoltà ed avevamo scelto di vivere la nostra vita insieme in Cristo e in Maria.

GRAZIE KOM. GRAZIE A VOI TUTTI. (in quanto strumenti di Dio)

Siano lodati Gesù, Giuseppe e Maria. I nostri occhi sono spesso così miopi….. Signore, libera i nostri occhi dalle cose vane, facci vivere secondo la Tua via.

Come nasce l’idea di questo Blog

Ave Maria!

Se si può affermare con certezza che l’idea di andare ad affollare il già affollato mondo dei blog con un altro blog senza pretese è decisamente di tendenza, lo è molto meno la caratterizzazione Cristiana.
Frequentando prima una Chiesa che è stata al centro di un forte ciclone – il cui turbinio devastatore deve ancora finire – frequentando dunque siti internet per cercare di venire a capo di quel ginepraio di congetture, bugie, sotterfugi, raggiri, verità e bugie bianche che vi circolavano, fu facile approdare ad un sito, il conosciuto “apostati si diventa“.

Condividendo parzialmente i contenuti di tale sito, accettando meno le conclusioni, apprezzando ancor meno il “carisma” del sito , l’idea di “Cristiani si diventa” nacque a mò di battuta a tavola con dei Sacerdoti. Questi ci dissero: “Ragazzi, dovete farlo!”.

Dovete?! Ragazzi??!

Ok. Ok. Ci presentiamo. Siamo oggi due giovani sposini. Eravamo due ragazzi lontani tanto da Cristo quanto dalla Chiesa: Cristiani solo di nome, vivevamo la nostra vita nella consapevolezza dell’esistenza di Gesù e dei suoi insegnamenti ma, vuoi per fatti personali, vuoi per quelle scuse varie che non mancano mai, vivevamo come dei pagani.
Tuttavia, all’improvviso il Signore bussò alla nostra porta.

Era il mercoledì delle ceneri del 2013. Sentimmo una forte spinta ad andare in Chiesa, e approdammo non casualmente in una determinata Chiesa. Da quel giorno, per entrambi iniziarono delle domande di fede che culminarono nel settembre 2013 in doverose confessioni con un Sacerdote.

(Per la comprensione di quanto segue, tale Sacerdote sarà, nei mesi seguenti, nell’occhio del ciclone di cui sopra con alcuni suoi confratelli). 

ORDUNQUE, all’improvviso un ciclone. All’inizio ci sembrava una pioggerellina, una di quelle pioggerelline stagionali; vuoi perché tali sacerdoti erano ben consci del nostro giovane cammino di fede e ci tenevano dunque lontani dal nucleo dei problemi, vuoi per il nostro tentativo di far pulizia nelle nostre vite, vuoi perché tale pulizia implicava anche il doveroso sforzo di non far neppure entrare da un orecchio quelle chiacchiere da sagrato. Il tutto, noi due da soli, tenendoci mano per mano, senza ombrello.

Ricapitolando. Siamo nel bel mezzo del ciclone che non ci sembra nemmeno lontanamente ciò che è. In fondo, non ci stiamo bagnando.,…. D’emblée… siamo zuppi.
Scopriamo così che vivevamo non dentro gli occhi di un gigante, ma sotto un gigante ombrello. Come noto, i meteorologi sono soliti attribuire nomi, anche di fantasia, ai fenomeni atmosferici che studiano. Noi, abbiamo scelto, senza alcun riferimento a persone o cose, di chiamare il ciclone cattivo KOM. 

Il KOM spazza via gli ombrelli giganti e migliaia di fedeli, rectius, di piantine ( grasse o magre, giovani o vecchie) si trovavano ad essere investite, presto o tardi, dal ciclone di umide nefandezze. Si diffonde un vero clima di terrore. Tuttavia, alcune piantine non capiscono affatto cosa succede perché quegli ombrelli sono subito sostituiti dalla KOMcorrenza di sacerdoti-ombrellai, i quali cercarono e riuscirono a diffondere il culto del vitello d’oro a forma di Volpe. Invero, la KOMcorrenza diffonde false notizie, incolpando prima gli ombrellai, poi il progetto di quegli ombrelli, infine il progettista degli ombrelli.

Insomma, se ci si era trovati zuppi e sballottolati di qua e di là, non era colpa della sostituzione dell’ombrello sotto la pioggia, bensì dell’ombrello IMPROVVISAMENTE diventato una sorta di groviera svizzera.

Facile comprendere come noi, una piccola piantina grassa, inondata d’acqua, ci trovassimo in difficoltà. Eppure, ironia della sorte, è il ciclone a spingerci lontano, su di un colle dove il Sole della Verità splende forte. Noi-piantine torniamo presto in salute, e scopriamo che non siamo le uniche sopravvissute. Au contraire…siamo in ottima compagnia….avevamo già visto quelle piantine (alcune giovani, altre più vecchie, alcune magre, altre grasse) ma non potevamo pensare di avere così tanto in comune….

Ed così che lassù, fuori dal ciclone KOM, possiamo vedere oggettivamente quel combattimento tra gli ombrellai, e comprendere meglio “chi è il poliziotto buono e chi è il poliziotto cattivo“.

Tuttavia, nel frattempo le condizioni climatiche peggiorano: ed è direttamente da Meteo 5 edizioni EPSON che il Colonnello Giuliacci diffonde notizie pessime per le piantine. Il già cattivo ciclone KOM sembra essere nient’altro che un anticipazione del ben più grande e devastante anticiclone argentino TANGO 5 (nome di fantasia in onore di un Taxi che a momenti mi faceva secco l’altro giorno).

Presto si comprende di come Giuliacci avesse ragione: un altro ciclone si aggrega al KOM, e inizia a perseguitare, ops, importunare anche la comunità delle ombrellaie.

Orbene, ordunque, penserete voi: “questo ciclone ha da finire, lasciate stare queste povere piantine, ombrellai fate la pace…”. Illusi. Ha davvero ragione Giuliacci. Probabilmente presto (all’incirca ottobre, ma è solo una data buttata lì, a caso, ovviamente) inizieranno a vedersi i frutti sul raccolto.

Con tutta quest’acqua, chissà che abbondante raccolto“….pensa nel frattempo TANGO 5.

Non occorrono tuttavia nozioni particolari di agraria per capire che, con troppa acqua, l’uva diventa marcia, da cui un raccolto scarso, da cui un pessimo vino. Infatti, nella Vigna del Dominus, il Vicario è da 2000 anni che se può, evita di inondare la vigna con troppa acqua, attinendosi ai dettami del Padrone.

Detto ciò, fuor di metafora…. L’idea di questo blog nasce dal sentito bisogno di esprimere la nostra voce di Cristiani anonimi [di fatto ma non di principio (perdonateci la battutaccia)], dal sentito bisogno di esprimere il nostro “Grazie (preghiamo per voi)” a quegli ombrellai ed ombrellaie che hanno cercato di proteggerci nella fede finché hanno potuto.
La ratio sottostante all’idea di questo blog
 è nella raggiunta consapevolezza di come, con l’aiuto del Signore e di Maria Santissima, si possa cercare di rimanere nella Vigna del Signore, nonostante, ma anche grazie alle mille ed una difficoltà. Il nostro è un dovere: abbiamo avuto una grazia enorme, il dono della Fede non come singoli ma come coppia. Il nostro ruolo e il nostro dovere forse è quello di cercare di essere testimoni non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche telematicamente, della Luce e della Gioia che alberga (rectius, che cerca di soggiornare stabilmente) in noi nonostante e grazie alle difficoltà personali, familiari e religiose.

Da un non meglio precisato colle.

12.9.2014

*fine prima puntata.